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CAPITOLO VIII

L'AZIONE DIRETTA DELLA VOLONTÀ SUL DESTINO

 

   1. OGNI RAPPRESENTAZIONE, MENTALE CI SPINGE VERSA L'OGGETTO O SPINGE QUESTO VERSO NOI.

- Diamo ai nostri lettori le seguenti nozioni solo per farli meditare; la sciamo alla loro esperienza la cura di accettarle o re. splugerle. Le nostre osservazioni personali ce le fecero considerare anche prima di averne la conferma, nel così detto Occultismo. Secondo questo sistema, ogni essere sta in via d'evoluzione e la finalità dell'esistenza è l'acquisizione della conoscenza.

  L'uomo sarebbe formato da un certo numero di corpi interpenetrati, costituito ciascuno di una sostanza differente e ciascuno con facoltà proprie. Perciò gli occul. tisti differenziano il nostro corpo visibile (il cui atomo è quello della materia fisica e che è la sede della vita sensoria) dal corpo detto «astrale », (la cui sostanza non è percettibile se non in certe condizioni ed è la sede della vita emozionale) e dal corpo detto « mentale » (più sottile ancora del precedente e sede della vita intellettuale). Come siamo immersi nell'aria (materia fisica gassosa), ci troviamo -anche in un vasto oceano di altre materie d'essenze differenti da quelle di cui sono costituiti il nostro corpo «astrale » e « mentale ». Le nostre attività emozionali e intellettuali avrebbero una riper. cussione invisibile, ma generatrice di risultati tangibilisui loro rispettivi piani, cioè sull'insieme onnilatente delle sostanze astrali e mentali. Non ci dissimuliamo quanto oscuro debba sembrare questo succinto esposto per coloro che sono del tutto profani: li rinviamo quindi alle opere speciali, se voglionoo approfondire la loro conoscenza in materia. Quel che importa ora è di porre in luce il fatto, che queste teorie sembrano verificarsi per quelle risultanti di cui abbiamo parlato prima. Così quando provate uno stato affettivo qualunque, questo, almeno sembra, non resta allo stato virtuale, ma determina nel piano astrale forme particolari che mettono egualmente in opera diversi fattori, agenti alla loro volta su di voi. Una emozione definita, la collera per esempio, opera sul piano astrale una violenta perturbazione di cui *si subiscono le ripercussioni, ed attira forze o influenze distruttrici; il desiderio di un oggetto, soprattutto se congiunto alla sua rappresentazione mentale, agisce invisibilmente in tal modo che, se persiste un certo tempo, o attiriamo a noi una persona suscettibile di mettere realmente in nostro possesso ciò ,a cui ab. biamo pensato, o esercitiamo sulle causalità ambienti un'azione che le modifica, così da ottenere ben presto l'oggetto in questione. Chi di noi infatti non constata un'apparenza di rapporto fra certi suoi movimenti psi. chici e certi avvenimenti che sopravvengono alle volte molto rapidamente, dopo aver messo in movimento la volontà, alle volte a scadenza? Avete smarrito un libro, uno strumento, un documento; lo cercate attivamente durante un certo tempo, senza trovarlo. Per forza rinunciate a trovarlo sùbito, ma dopo qualche minuto di uno stato mentale.indeciso (nel quale valutate l'impiego immediato del vostro tempo) vi viene in mente l'idea (che si riferisce più o meno direttamente a queste valutazioni), d'andare per es., nel tal sito del vostro appartamento, verso il tal mobile dove voi stesso mettendo la mano sull'oggetto perduto siete sorpreso di trovàrlo! Altro esempio : siete assorto da qualche tempo in un lavoro per il quale avreste bisogno di una indicazione, di un libro, di un contributo qualunque che non sapete come procurarvi; ed ecco che dalla fonte più inattesa giunge una risposta tangibile alla vostra domanda.

  Secondo una legge sostenuta dagli Occultisti che rinnovano la scienza degli antichi iniziati, il pensiero tende a realizzarsi mettendo in opera fattori e influenze necessarie per ciò.

  Sembra a priori che una smentita formale sia data a questa affermazione dall'opposizione manifesta di quel che ci càpita e di quello che ci sarebbe convenuto. Ma la molteplicità delle nostre volizioni ed il loro antagonismo non spiegano sufficientemente la nostra disdetta?

  Sotto l'impulso del volere, gli invisibili fattori, della realizzazione reagiscono, ma in quella infinità di desideri d'aspirazioni, di tendenze più o meno contraddittorie non dobbiamo sbriciolare il loro docile concorso. «Volere insieme, abbiamo scritto altrove, l'equilibrio fisiologico, il benessere costante, gli intensi godimenti; desi. derare nello stesso tempo la luce della conoscenza, le soddisfazioni passionali; cercare parallelamente una for. tuna colossale e la cultura estetica; pretendere di com. piere un'opera grandiosa, e vivere d'amore pazzo; ciò significa emettere due correnti di forza che tendono a neutralizzarsi ». Guardiamo le persone alle quali sembra che tutto vada bene; osserviamole: constatiamo che sono solo quelle il cui pensiero resta sempre fisso sullo stesso scopo. Vediamo invece persone intelligenti e molto colte, attive a modo loro, cui nulla riesce: non spar. pagliano esse la loro facoltà volitiva sopra una troppo grande quantità di punti di vista?

2. IL CONCATENAMENTO CAUSALE. - I pensieri della stessa natura si attraggono, i pensieri di natura opposta si respingono. In. altre parole: la modalità abituale dei vostri stati d'animo vi mette e vi mantiene in rapporto con coloro che si mantengono in disposizioni analoghe alle vostre. Questa legge appare evidente nei diversi scritti della Scuola occultista. Comunemente si formula così: i simili si associano. Ma il significato di tale detto è limitato nello spirito della maggior parte di noi, all'idea di una selezione del tutto psicologica; ma certi incontri fortuiti suggeriscono una estensione di questa interpretazione. La telepsichia (entrata ormai nel dominio positivo) basterebbe a spiegare l'interferenza a distanza di due mentalità corrispondenti o complementari, e la formazione d'una catena, d'una corrente d'attrazione che va senza tregua dall'una all'altra, finchè un giorno materialmente esse si incontreranno.

  Se è vero che le nostre intenzioni segrete sono suscettibili d'adduzione su coloro i cui lumi, il cui concorso, il cui appoggio, il cui servizio, ci sarebbero utili, per questa stessa ragione, sembra, e in vasta misura esserci possibile di condizionare certe circostanze dei nostro destino. Quello che ci càpita oggi sarebbe la conseguenza dei nostri pensieri precedenti, così pure i nostri pensieri attuali influenzerebbero le causalità generatrici degli avvenimenti futuri.

  La predizione dell'avvenire acquisita dalla scienza mo. derna (come la telepsichia), mostra come ogni avvenimento preesista alla sua manifestazione materiale. Ogni fatto sarebbe la risultante d'una serie di causalità, che alcuni possono prevedere ed apprezzare in anticipo.

3. QUALCHE ESEMPIO SUGGESTIVO SULLA PREVISIONE. -

Nella sua opera intitolata "I fenomeni psichici" il dottor Maxwell ricorda come uno dei suoi soggetti ebbe un giorno, fissando un cristallo, la visione d'un battello in fiamme e descrisse le peripezie dell'incendio e indicò un nome che vedeva sui fianchi. della nave: « Leutschland ». Una settimana dopo il bastimento « Deutschland » vit-tima . di un sinistro, naufragava nell'Atlantico. Il soggetto nel corso della sua previsione lesse L al posto di D, ma siamo d'accordo per giudicare insignificante questa piccola confusione, tanto più che l'iniziale della nave poteva essere un po' sbiadita e ricordare la forma di un L.

  Ecco dunque un naufragio che era già stabilito almeno otto giorni prima di capitare realmente. Virtualmente, gli elementi necessari poterono riflettersi sotto forma di immagine precisa e percettibile per un essere provvisto di facoltà eccezionali.

  Flammarion ne « La morte ed il suo mistero » cita un altro fatto di previsione, più suggestivo ancora del precedente dal punto di vista che ci interessa:

  « Il professore Boehm, che insegnava matematica a « Marburgo, stando una sera con un suo amico, d'un « tratto fu compenetrato dal convincimento di dover « tornare a casa. Ma siccome sorbiva tranquillamente il « suo thè, resistette a questa ispirazione che tuttavia gli « tornò alla mente con tal forza da obbligarlo a cedere. « Arrivato a casa sua, trovò ogni cosa come l'aveva la« sciata, ma si sentì direi forzato di cambiar posto al suo « letto. Per quanto potesse sembrare assurdo quest'or« dine mentale, egli sentiva che doveva eseguirlo. Chia« mò la serva e trascinò col di lei aiuto il letto dall'altra « parte della stanza. Fatto ciò, si sentì tranquillo e così « potè tornare dai suoi amici per finire di trascorrere la « serata. Si lasciarono alle dieci. Egli rincasò, si mise a « letto e s'addormentò. Svegliato la notte da un grande «fracasso, vide una grossa trave che era caduta, trasci« nando con sè una parte del soffitto proprio dove prima « stava il suo letto ».

  L'elemento messo in opera dalla volontà del signor Boehm, non sembra da ciò che precede, essere sopraggiunto per comunicargli le ispirazioni, gli impulsi indispensabili per la sua sicurezza?

 Fatalmente era predestinato ch'egli dovesse subire qualche grande frattura, probabilmente anche la morte, la notte nella quale cadde la trave in questione. Il misterioso meccanismo grazie al quale egli fu avvertito e salvato, si può solo spiegare mediante i dati già esposti, cioè col concorso di un « piano » reazionato sotto l'attività dell'intelligenza umana.

  Ci si può domandare perchè, essendo inteso che temiamo ogni incidente, non siamo nel momento del peri. colo anche efficacemente soccorsi? Questa obiezione, sebbene lasci intatto il problema posto dal caso della specie precedente, assomiglia a quella che potrebbe farsi nella circostanza in cui di due uomini rischianti il medesimo pericolo, l'uno, per le sue facoltà ed il suo sanguee freddo per esempio, se la cavasse senza danni, mentre l'altro meno felicemente dotato, soccombesse.

4. INDICAZIONI PRATICHE. -,Non ci illudiamo che tuttii lettori ci seguiranno sul terreno che precede. Abbiamo voluto tuttavia che anche questo lato della questione del potere della volontà non passasse sotto silenzio. D'altronde, ammessa o no l'azione del pensiero sulle cause profonde, resta da considerare l'effetto indiretto della nostra rettitudine mentale sul nostro destino; i medesimi principi direttivi s'impongono. Adottando un modo d'orientazione fisso, al quale subordiniamo tutte le .nostre aspirazioni alla principale, diamo soddisfazione egualmente alle leggi della ragione ed ai principi dello psichismo. Infatti, il razionalista considererà ch'egli utilizza così con giudizio la propria energia mentale, e l'occultista mirerà alla necessità d'insistere sulla formazione delle stesse immagini mentali per assicurarsi la loro realizzazione.

  Lo stesso sforzarsi di mantenere in sè, malgrado le diverse cause perturbatrici che possono sopraggiungere, una perfetta eguaglianza d'umore sarà per l'uno una sapiente misura per dominarsi; per l'altro, l'osservanza della legge d'attrazione delle condizioni di calma per mezzo della cultura di tale stato d'animo.

  Parallelamente, la fisiologia ci dice che il pessimismo, l'odio, la collera, intossicano l'organismo; e gli addetti della magia sostengono che simili sentimenti attraggono a noi le forze distruttrici rici e gli avvenimenti violenti.

  L'obbedienza cieca alle passioni emozionali giudicate secondo questi due punti di vista differenti, conduce ad una conclusione identica : è necessario dominare la propria impulsività. Gli uni ne vedono la necessità a causa del disordine psichico inerente agli stati emotivi troppo intensi; gli altri pensano che, tollerando in sè stessi una grave sregolatezza, si prepara un correlativo nel piano causale degli avvenimenti per un avvenire più o meno lontano.

  Le teorie occultiste indicano, come applicazione pratica diretta della volontà al destino, procedimenti estremamente complicati. Noi li consideriamo come mezzi meccanici per sostenere la concentrazione mentale. Essi sono certamente inutili per coloro che si sono allenati a volere seriamente. Si può ricondurre il cerimoniale magico ad un semplice sforzo volitivo!

  Nei. vostri momenti di meditazione - soprattutto quando vi sentite la mente disposta e avete con cura precisato i dati dei problemi che vi siete proposto di realizzare, gli attributi dell'Uomo che volete diventare, le condizioni materiali e morali della situazione alla quale tendete - pensate che intorno a voi si stende un invisibile agente, veicolo docile delle volontà continue, precise, energiche. Ricordandoviì tutte le cause che vi sostengono nella lotta giornaliera, contemplate finchè sentirete in voi un movimento entusiasta d'attività. Poi, canalizzando quest'onda d'energia, proiettatela con calma definendo ciò che volete ottenere nel modo più netto possibile. Guardatevi dall'agitazione e dalla sovraeccitazione, e restate interamente padroni di voi. Vogliate con la potenza tranquilla dell'uomo che sa esattamente quel che cerca e che si dice continuamente che saprà determinarlo.

  Rappresentandovi. coll'immaginazione gli avvenimenti che desiderate in ogni loro particolare, possibilmente nel loro concatenamento logico, ripetete interiormente con energia : voglio che le cose vadano in questo modo... la mia vita deve andare così.., creo le condizioni determinanti di ciò che desidero, ecc., ecc... Tale pratica ha per se stessa l'effetto eccellente di consolidare le risoluzioni, d'eliminare il dubbio paralizzante e di tenere lo spirito orientato verso i principali punti che sollecitano l'attenzione.

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