L'ipnosi degli animali
Anche negli animali si osservano molti fenomeni caratteristici di
suggestione, che dimostrano come la stessa fenomenologia si estenda
analogamente a tutti gli esseri viventi. È noto che il serpente è dotato di
particolari facoltà di suggestionare la propria vittima rendendola incapace a
sfuggirgli; la sua potenza di fascinazione giunge fino al punto da far scender
gli uccelli e a farli avvicinare e a lasciarsi prendere senza che possano fare
alcun tentativo di difesa.
Anche altri animali hanno la facoltà di affascinare la vittima come ad
esempio il rospo, il cervo, il cane, il ragno ed altri.
Anche l'uomo può suggestionare e ipnotizzare gli animali, procedendo con
sistemi adatti al grado di evoluzione dell'animale. Quasi tutti gli
ipnotizzatori hanno esperimentato l'ipnosi sugli animali e sempre con successo.
Tutti questi fenomeni presentano delle analogie evidenti coll'ipnosi
dell'uomo, ma il procedimento usato deve essere adattato all'indole
dell'animale. Gli animali più intelligenti come ad esempio gli animali
domestici si possono ipnotizzare con lo sguardo e con i passi dalla sommità del
capo alla punta del muso. Così è possibile produrre il sonno ipnotico in quasi
tutte le specie di animali, agendo principalmente collo sguardo. Un buon
ipnotizzatore è in grado di far arrestare solo collo sguardo un animale che
tenta di aggredirlo anche se si tratta di una belva feroce.
Le possibilità si arrestano qui, non essendo, per ragioni ovvie, possibile
controllare degli altri fenomeni come l'amnesia, oppure produrre dei fenomeni
post-ipnotici data la psiche meno evoluta dell'animale e la mancanza della
favella.
I fenomeni di
fascinazione degli animali erano noti fin dai tempi più antichi e sono stati
anche oggetto di studio già nei secoli scorsi. Menzioneremo l'experimentum
mirabile di Padre Atanasio Kircher eseguito nel 1636. Egli studiò
l'immobilità catalettica su certi animali i quali si fingono morti
all'avvicinarsi del nemico e si mantengono immobili per un lungo tempo.
Quest'immobilità si può produrre anche artificialmente. Padre Atanasio eseguì
l'esperimento nel modo seguente, servendosi di un pollo. A questo pollo si
legarono le zampe con una cordicella, e lo si posò poi sulla schiena con un
moto deciso e sicuro, tenendolo per qualche secondo in quella posizione. È
stata poi tirata una linea col gesso in prolungamento del becco. Lasciato poi libero l'animale e togliendo con precauzione
la corda con cui erano legate le zampe, si potè osservare che il pollo rimaneva
immobile in quella posizione per dei minuti.
Da questo esperimento si trasse la conclusione, che nel caso degli animali
non si trattasse di fenomeni ipnotici ma di uno stato di paura o di
eccitazione.
Nel 1896 il fisiologo tedesco Max Verworn fece un esperimento analogo dopo
avere tolto ad un pollo il cervello.
Fig.
10. - Experinientum mirabile (secondo Kircher).
L'esperienza riesci egualmente. Da questa egli dedusse che il cervello non
aveva nessuna funzione in questi fenomeni e che si doveva perciò trattare di
effetti dovuti ad uno stato di eccitazione, e non di ipnosi.
Non crediamo tuttavia che
con ciò sia data la prova che gli animali non possono essere ipnotizzati. Innanzitutto il fenomeno
accennato sul quale si sono basati i citati procreatori è alquanto
diverso dallo stato ipnotico tanto per il modo con cui viene provocato, quanto
per gli effetti.
Il fatto poi di immobilizzare o
di addormentare un animale collo sguardo non si può spiegare con uno
stato di paura o di eccitazione e presenta troppa analogia con lo stato ipnotico
dell'uomo per poter essere definito diversamente.
Fig.
11. - Pollo immobilizzato
con mossa decisa e posto sulla
schiena.
Accenneremo infine ancora a certe esperienze fatte sulle piante, per quanto
in questo caso non si può parlare di ipnosi ma di fenomeni analoghi a quelli
della suggestione. In questi casi l'esperimentatore talora riesce ad influire sulla
pianta con uno sforzo di volontà e riesce a favorire il suo sviluppo ad
eliminare l'inaridimento causato da debolezza della pianta.
Fig.
12. - Porcellino d'India immobilizzato con i muscoli contratti.
Sono note le esperienze dei fachiri indiani i quali riescono a far germogliare
un seme in pochi minuti senza toccarlo, agendo semplicemente su di esso con la
volontà.
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