IPNOTISMO E SUGGESTIONE

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La suggestione e l'ipnotismo nella pratica giudiziaria

Una particolare importanza ha la suggestione per molte istituzioni della vita pubblica e specialmente per la giurisdizione. I problemi relativi sono abbastanza noti e sono stati spesso oggetto di discussione. Innanzitutto si presenta il problema della responsabilità in linea penale dell'individuo che si trova sotto l'effetto di una suggestione. Tale suggestione può essere applicata in istato di veglia oppure nell'ipnosi.

Più discutibile si presenta il primo caso o più difficile appare per il giurista la sua soluzione. Si può osservare nella vita quotidiana che tutti gli uomini sono soggetti in grado maggiore i minore all' influenza dell' ambiente in cui vivono. L'influenza è maggiore sui caratteri deboli e non temprati ai quali manca la forza di inibizione. Quando questi vengono a contatto con delle persone che ne approfittano della loro debolezza per scopi scorretti, si possono sviluppare delle situazioni, in cui questo ascendente assume un potere tale da porli completamente in balia dei loro dominatori e da farne il loro strumento.

Possono concorrere anche degli elementi erotici a favorire tale stato di asservimento. In un ambiente malsano un individuo che si trova in questa condizione può essere facilmente spinto anche ad atti delittuosi. Si deve ammettere che in condizioni particolari un individuo può commettere un'azione criminosa per effetto della suggestione, sottostando ad una coercizione irresistibile, e non può perciò essere tenuto responsabile della propria azione. Ma la constatazione pratica, specialmente in giudizio, di queste particolari condizioni psichiche presenta enormi difficoltà e può dar luogo facilmente ad abusi. È perciò necessario che il giudice proceda con la massima cautela e che si mostri diffidente di fronte ad asserzioni del genere, tanto più che molli dei delinquenti tendono a liberarsi dall'incolpazione invocando il turbamento. Nel caso dei delitti politici dovuti al fanatismo si riconoscono spesso questi elementi, ed è possibile dimostrare che uomini suggestionabili possono essere spinti facilmente ad azioni inconsulte sulla base di idee loro inculcate, così da agire sotto un impulso irresistibile.

Un caso di questo genere è quello di Gabriela Bompard. Questa si rese colpevole di un omicidio per effetto di suggerimenti applicati allo stato di veglia. Essa portò al suo suggeritore la vittima che è stata poi uccisa da ambedue. Dal processo risultò evidente che ella aveva agito sotto l'impulso coercitivo del principale colpevole.

Il secondo caso, cioè quello del delitto suggerito allo stato di ipnosi ed eseguilo pure nello stato di ipnosi, si presenta molto piu serio. Sappiamo infatti per quanto è stato esposto nei capitoli precedenti che è possibile far eseguire all'ipnotizzato qualsiasi azione durante l'ipnosi. È perciò anche possibile ordinare al soggetto l'esecuzione di azioni criminose da eseguire immediatamente.

Casi del genere si sono già verificati più volte. Bernheim ne cita qualcuno. Un allievo in un collegio si alzò di notte in istato di sonnambulismo, entrò nella stanza del maestro e gli conficcò ripetute volte il coltello nel corpo. Un altro caso: Un paziente in un ospedale pure in stato di sonnambulismo commise parecchi furti, che poi allo stato di veglia non riesciva più a ricordare. Ma per quanto riguarda lo stato di ipnosi si è limitati a dei casi sperimentali, i quali non danno un sicuro affidamento. Non ci sono invece, almeno per quanto ci consta, dei fatti reali.

Nel caso degli esperimenti si può obiettare che l'ipnotizzato intravede, nella sua subcoscienza, l'artificio del fatto; e sa che non gli si faranno eseguire delle azioni scorrette, ma che si tratta di una messa in scena. È certo che l'ipnotizzato oppone resistenza, non appena gli si ordina di compiere un atto che è contrario alla sua indole e ai suoi principi. In genere esso non è una semplice macchina senza alcuna volontà propria, ma si oppone a tutto ciò che è contro la sua natura mentre eseguisce volonterosamente ogni altro atto.

In proposito il Forel ha fatto degli esperimenti che sono probativi. Egli ipnotizzò all'associazione giuridica di Zurigo un uomo settantenne. Quando questi si trovava immerso nell'ipnosi profonda gli ordinò : « Dinnanzi a voi sta un individuo malvagio, un farabutto ; lo dobbiamo uccidere. Eccovi un coltello (gli stese un pezzo di gesso), l'uomo sta dinanzi a voi, piantategli il coltello nel ventre ». L'ipnotizzato si precipita sull'uomo in questione in preda alla massima agitazione e gli assesta parecchi colpi col gesso da lui ritenuto un coltello.

Un altro esperimento è stato preparato con particolare cura dal Forel. Egli consegna ad un uomo anziano in istato di ipnosi una rivoltella caricata a salve. Mostra al soggetto una persona ivi presente dicendo che si tratta di un delinquente che deve essere tolto di mezzo. L'ipnotizzato impugna decisamente l'arma e spara sull'uomo.

Questi si getta a terra fingendosi ferito gravemente. Forel ordina al soggetto di finire la vittima con un altro colpo e anche questo ordine è immediatamente eseguito.

Noi sappiamo anche che è possibile ordinare ad un soggetto delle azioni post-ipnotiche da eseguire allo stato di veglia in un determinato momento. Contemporaneamente si può suggerire anche la completa amnesia e in casi speciali potrebbe mancare al soggetto ogni ricordo dell'incarico avuto.

Anche qui citeremo un'esperienza del Forel. Egli ordinò ad una signora in istato di ipnosi profonda di prendere un coltello che si trovava sul tavolo, di metterlo in tasca e portarlo a casa. Essa eseguì dopo svegliata esattamente il furto che Le era sialo ordinato. Però successivamente riportò il coltello alla cuoca della casa dove l'aveva tolto e dichiarò che aveva preso con sé il coltello, ma che non sapeva spiegarsi come ciò fosse avvenuto, e che si vergognava ora a riconsegnarlo al professore. Pregò quindi la cuoca a rimetterlo al suo posto.

Un'altra esperienza è stata fatta dal Sopp. Egli aveva detto ad un paziente alla fine dell'ipnosi che dopo svegliato doveva intascare un portafiammiferi che si trovava sul tavolo, e portarlo con sé. Il soggetto, che era facilmente suggestionabile, rimase, contrariamente alle sue abitudini, seduto al suo posto e iniziò un dialogo del tutto indifferente col medico, non senza dare di quando in quando un'occhiata alla scatola in questione. Era evidente che lottava contro il suo sentimento di rettitudine e che voleva per lo meno evitare che si vedesse il suo atto scorretto. Infine chiese, mostrando la casa dirimpetto, chi fosse il proprietario. Nell'istante in cui il medico volse lo sguardo verso la finestra egli intascò il portafiammiferi indi si congedò. .Ma non erano ancora passati dieci minuti che lo si vide ritornare; chiese scusa per aver preso con sé l'oggetto e disse di non sapersi spiegare come mai lo avesse fatto.

Questi due casi dimostrano a sufficienza che all'esegue di atti criminosi si oppongono dei freni inibitori Hi, e che di conseguenza l'esecuzione di un delitto sarebbe possibile soltanto in casi eccezionali. Certamente è le che delle persone senza moralità e di carattere poco fermo eseguiscano tali ordini post-ipnotici. Dobbiamo perciò senz'altro ammettere la possibilità di tali atti ma in pratica essi non assumeranno una grande importanza per le circostanze che di solito non sono così semplici come nei casi sperimentali.

Si sono narrati molte volte dei casi nei giornali o nei romanzi, ma si tratta sempre di esagerazioni per creare la sensazione; noi riteniamo che non ci sia da temere per effetto dell'ipnosi un aumento della delinquenza.

Un altro problema se pure di minore importanza è rappresentato dalla possibilità dell'abuso, da parte dell'ipnotizzatore, del suo dominio sul soggetto ipnotizzato. È possibile commettere un delitto ai danni dell'ipnotizzato quando questi si trova in istato di ipnosi profonda? In linea generale si deve rispondere affermativamente. Le condizioni in cui si trova l'ipnotizzato lo espongono senz'altro al pericolo di abusi o anche di crimini come l'omicidio o il furto. Casi del genere si riscontrano spesso nella letteratura. Un caso caratteristico del genere è quello di Gilles la Tourette. È noto che una persona isterica può essere immersa nell'ipnosi toccando una determinata parte del suo corpo. Nel caso in questione il delinguente prese una signora per il braccio. Bastò quest'atto perché cadesse nel sonno sonnambulico e in quelle condizioni l'operatore abusò di lei.

Ma non conviene esagerare il pericolo, cui è esposto l'ipnotizzato. L'ipnosi può essere facilmente interrotta. Per l'autore rappresenta un pericolo particolare la possibilita che il soggetto conservi la memoria di quanto è successo durante il sonno. Nei gradi di sonno pur pro-tondo la memoria manca, come sappiamo, ma soltanto

una piccola percentuale raggiunge questo stadio. Per questa ragione è bene che si usi la massima cautela nelle esperienze di ipnotismo e che non si permetta di fare delle prove che a persone che diano la necessaria garanzia di serietà oltre che della preparazione scientifica. Il fatto poi che fino ad ora non si sia avverata una quantità maggiore di delitti di questo genere può esser forse spiegata colla poca notorietà dei fatti stessi.

Infine va considerato sotto l'aspetto della suggestione anche la questione delle deposizioni fatte in giudizio. Il fattore della suggestione non è di solito giustamente valutalo dai magistrati. Molte volte il teste viene involontariamente incamminato verso una determinata deposizione dalle domande che gli sono rivolte.

Quasi tutti i testimoni sono convinti di deporre la pura verità quando sono esaminati ma non è raro il caso in cui pur con tale convincimento un teste faccia una' deposizione falsa. La suggestione e l'auto-suggestione influiscono in misura notevole sul testimonio. L'ambiente in cui vive il teste, i commenti che si fanno sul fatto controverso, le opinioni espresse dall'uno o dall'altro tutto ciò esercita una certa influenza sul testimonio il quale finisce per modificare inconsciamente l'avvenimento sul quale deve deporre e fa infine in giudizio delle dichiarazioni che non sono corrispondenti al vero. Specialmente le persone isteriche sono facilmente suggestionabili; esse si autosuggestionano e la loro deposizione diviene in questo caso particolarmente pericolosa per l'abilità che di solito spiegano nell'esporre i fatti in modo da produrre l'impressione della sincerità.

Ad un'altra categoria appartengono i casi di testi subornati da una delle parti colla suggestione; non già che si chiedesse al teste di non dire la verità, ma è di solito sufficiente rievocargli le circostanze su cui deve deporre e farlo in modo da fuorviare la sua attenzione dai punti più importanti, facendo invece risaltare circostanze che sono svisate fino a produrre nella sua mente un quadro Don più rispondente alla realtà ma conforme all'interesse di una delle parti. È questa la forma subdola più pericolosa contro la quale è molto difficile premunirsi ed è neccessaria una profonda conoscenza della psiche umana per poter discernere il vero dal falso e per mettere il teste alle strette e fargli riconoscere l'errore in cui è caduto. Non sempre è sufficiente la perspicacia del magi-strato e allora si possono verificare degli errori giudiziari contro i quali è quasi impossibile combattere.

Una categoria di persone che non dovrebbero essere ammesse che soltanto in caso di estrema necessità alle deposizioni testimoniali, sono i bambini. Le loro deposizioni hanno un valore quasi nullo ma possono in certi casi essere addirittura pericolose.

In particolare poi le bambine che si sentono il centro dell'attenzione lasciano spesso vagare la loro fantasia, e tutto ciò che dichiarano è da vagliare con la più grande cautela.

Uno dei fattori che può influire sulle deposizioni dei testimoni è costituito dalla stampa. Si conoscono molti casi in cui delle persone suggestionate da articoli e da narrazioni lette sui giornali su avvenimenti che appassionano l'opinione pubblica si offrono spontaneamente a deporre su circostanze, che poi risultano del tutto inesatte e talvolta addirittura false. In molti casi si son potute dimostrare delle contraddizioni fra le singole deposizioni.

È successo a Monaco un caso in cui fu pubblicata l'immagine di una persona sospettata di un delitto non sulla base di una fotografia ma dellafantasia del disegnatore. Si sono presentati dei testi che deposero di aver veduto l'imputato nel vestito rappresentato dalla figura del giornale, mentre è risultato che non era mai stato vestito a quel modo. Esempio tipico di autosuggestione, perché si deve ammettere che i testi hanno fatto la deposizione in buona fede convinti di dire la verità.

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