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LA TELEPSICHIA NELLA VITA INDIVIDUALE E COLLETTIVA

 

Il fattore telepsichico nella trama del destino. - La competizione universale. - L'ardente bramosia dei risultati. - L'azione esterna delle abituali disposizioni dell'uomo. - Le disposizioni senza desiderio e il desiderio senza le disposizioni. - La telepsichia e gli affari. - Predilezione e vigo roso desiderio. - Invisibili investimenti. - Urti collettivi di volontà. - Lo psichismo e la questione sociale. - Ottimismo e lucidità. - L'apprensione sterile e l'apprensione feconda. - Dispotismo e servilismo. - I forti caratteri e la loro influenza. - Il lavoro attiva efficacemente il pensiero. - L'amore e la telepsichia. - Passioni e sentimenti. - Conclusione.

Come ho già dichiarato all'inizio del presente volume, l'influenza telepsichica è una risultante inevitabile dell'attività affettiva e cerebrale. Le nostre emozioni, desideri, pensieri irradiano delle vibrazioni che, reiterate per giorni mesi, anni, contribuiscono in modo notevole a determinare numerose circostanze. Quelle del passato si ripercuotono sul presente, quelle del presente si ripercuoteranno nel futuro. Precisiamo con alcune considerazioni.

  Un insieme-di persone si agita e si accanisce per qualcosa: ciascuno degli individui che ne fanno parte desidera con maggiore o minore inflessibilità e tensione ciò che le sue predisposizioni lo portano a considerare come estremamente desiderabile. Dallo scienziato in cerca di una scoperta che farà di lui una celebrità mondiale al finanziere a caccia di vantaggiose combinazioni, dal politico impaziente di occupare il primo posto nel governo al funzionario che disputa un posto meglio pagato, dall'amante irritato dai rivali allo scrittore in cerca di allori, la competizione è generale. Se qualcuno desidera una cosa, anche altri la vogliono. Ora, se le qualificazioni, d'attività, gli appoggi di ogni concorrente rappresentano altrettante carte nel suo gioco, la sua bramosia ardente ne rappresenta un'altra - e che conta per di più. Il suo potere spiega numerosi successi e sconfitte che sarebbero altrimenti incomprensibili.

  A parità di cultura, di abilità, di lavoro e di protezioni, sarà la personalità caratterizzata dai più vigorosi appetiti ad ottenere di più. L'intensità dei desiderio supplisce anche sempre, in larga misura, alla scarsezza di valore intrinseco, purché si sappia arginare le sue spinte eccessive. Infatti, è sempre la stessa e frenetica bramosia che muove i più abili cercatori d'oro e i più audaci pirati. Negli uni, lo spirito sagace dirige il loro sforzo attraverso tutte le difficoltà; negli altri, la deficienza della causalità si smarrisce nelle folli suggestioni dell'agitazione interiore. Ma lo stesso tipo di energia spinge gli uni e gli altri all'iniziativa. Per coloro che la controllano e la traducono in immn:agini ben concepite, i suoi effetti corrispondono alle loro intenzioni; coloro che la subiscono, immaginano in modo sbagliato e i loro risultati, sempre precari, si tingono di insicurezza.

  È meglio allora, certamente, mancare del tutto di slancio-motore se il timone, fragile, falsato, deve per forza portarci sugli scogli, ma non è meno vero che d'avidità, molto più del merito, è capace di possedere e di ottenere.

  Oltre che influire sull'individuo stesso, la convinzione di potere, quella di aver diritto a qualcosa, quella di essere qualificato, influiscono anche sulla serie di persone da cui dipende ciò a cui si aspira. Inversamente tutte le limitazioni che sentiamo, che accettiamo, del nostro valore si ripercuotono nell'animo altrui. Ecco perché le persone mo-deste, preoccupate della giusta misura, le persone ragionevoli prima di tutto, ricevono soltanto un quarto di ciò che si vedrebbero dispensare, per capacità identiche, qualora sentissero più appassionatamente, -= direi quasi ciecamente - il desiderio di ciò che l'iniquità degli uomini rifiuta loro.

   L'élite colta, laboriosa, poco nota, la cui intelligenza si spende nelle ricerche minuziose e faticose, per l'avanzamento delle scienze, riceve dalle sue fatiche un modestissimo premio. Si può dire anche che nel bilancio nazionale la competenza distingue meno dell'abilità. Il fatto è che si tratta di uomini la cui energia psichica fu assorbita da .una larga cultura e le cui preoccupazioni ideali distolgono dalla volontà di ottenere.

   Alcuni diranno che io attribuisco all'azione telepsichica l'effetto di un eccesso o di una deficienza di iniziativa compensatrice. A ciò rispondo che le più giuste rivendicazioni difficilmente approdano a un risultato quando l'avidità dei loro promotori non è intensa.

   Nella concorrenza degli affari, chi si vede affluire le offerte e le richieste vantaggiose? Chi trova le collaborazioni più soddisfacenti? Le occasioni favorevoli? È il più dinamico? il meglio dotato, professionalmente parlando? Niente affatto. È il più ardentemente ambizioso di ricchezze e di supremazia. A lui vengono in mente delle idee che gli altri non avranno, ma ciò potrebbe essere giustificato con le risorse interiori del suo psichismo. Gli capitano anche dei collaboratori finanziari, dei tecnici abili, dei fornitori seri, dei clienti apprezzabili. Attribuiamone il merito alla sua gestione degli affari, anche questa un'ipotesi valida, sebbene tra i suoi concorrenti ve ne siano di altrettanto intelligenti e attivi che falliscono. Ma tutti questi casi fortunati che fanno dire di qualcuno: "Ha fortuna", oppure "Riesce come per magia", non basterebbero a giustificare la mia tesi? Mi si obietterà forse che tutti desiderano il successo. Non con la stessa intensità, non con la stessa fermezza psichica. Tutti hanno fame, ma che differenza tra il debole e saltuario appetito di un dispeptico e il vigoroso bisogno di cibo di una persona robusta e sana.*

  Certamente, non mancano nei paesi latini - né altrove - esseri così squisitamente dotati per apprezzare le possibilità della ricchezza tanto che possiamo domandarci come mai le loro vibrazioni psichiche non riescano a calamitare ciò che soddisferebbe i loro gusti. Ma predilezione e intensità sostenuta dal desiderio sono due stati d'animo molto diversi. Noi desideriamo volentieri, idealmente, ogni cosa piacevole; non ne risentiamo necessariamente l'impetuoso, veemente, continuo bisogno che attira, conquista, afferra. E se pensiamo al numero formidabile di uomini lanciati alga conquista del poco che la. terra può offrire, ci si rende conto dell'atletica vitalità necessaria alle grandi vittorie.

   Possedere del resto non significa conservare. L'erede che le circostanze hanno gratificato di considerevoli beni, diventa l'oggetto di una continua cospirazione di tutte le avidità che investono sempre la ricchezza. Esse non agiscono soltanto per vie materiali: ma suggeriscono invisibilmente l'imprudenza, l'errore, d'eccesso, il vizio. E la loro azione mentale si accresce dell'invidia, della gelosia, dell'astio che ogni ricchezza genera inevitabilmente. Che temibile congiura! E quanta circospezione e senso di difesa son necessari al ricco. Se, insieme al resto, non ha ricevuto anche un'organizzazione psichica all'altezza della sua ricchezza, sarà presto spogliato di tutto. L'aristocrazia russa, che contava nel suo seno più ventri sazi che individui dall'intenso psichismo e bruciava più alcol che idee, è stata la vittima di una dozzina di intellettuali appassionati. Alla nostra monarchia, fu sottratta l'iniziativa non appena essa cessò di pensare e di volere. E se la classe attualmente detentrice dei privilegi sussiste ancora, malgrado le sue imprudenze elettorali, significa che raccoglie un maggior numero di individui dallo psichismo attivo rispetto ai suoi avversari.

 

  La sorte del proletariato è andata lentamente migliorando non appena ha cessato di considerare come socialmente ineluttabili gli abusi perpetrati contro di lui. Tutto procederebbe più in fretta se pensasse ai suoi diritti con più ardore e coordinazione. A causa delle loro insufficienze psichiche, le democrazie vivono ancora sotto un giogo quasi dittatoriale. Incapaci di concepire l'ordine auspicabile, in immagini precise, si lasciano continuamente prendere nell'inganno delle suggestioni che vengono prodigate a ogni campagna elettorale. Credono di designare con il voto forze portatrici di giustizia e invariabilmente vedono uscire dall'urna la tirannia e la spogliazione. Tutto cambierebbe se i lavoratori non si lasciassero andare a un'eccessiva rassegnazione, fatta di indolenza e di apatia, tra due guerre, tra due sessioni legislative, tra due meeting. Tutto cambierebbe se ciascuno formulasse interiormente, ma in modo inflessibile, tre suggestioni ben concrete: - Possibilità di consumo giustamente proporzionate all'entità della produzione; - organizzazione militare dei popoli sottratta agli arbitri nazionali e affidata, per ogni continente, a un collegio internazionale; - esigenza di un consenso diretto degli elettori -per ogni investimento del denaro pubblico.*

  * Occorrerebbe per questo una capacità di valutazione che i popoli non possiedono. Ci si guarda bene dal dargliela. E dove si esige dal deputato oppure perfino dal ministro, un attestato di sapere, e di attitudini economiche, tecniche e politiche?

Tale concentrazione di spirito agirebbe senza il minimo disordine, perché l'effervescenza psichica impressiona necessariamente coloro che ne sono l'oggetto. Il malcontento silenzioso influisce profondamente e decisamente; ed è inoltre incoercibile. Inversamente, le proteste e le rivolte tumultuose approdano sempre e soltanto a riforme superficiali e transitorie.

  Lo scontento, i rancori, gli odi inconfessati ma vivi - siano essi collettivi o individuali - operano dei veri sortilegi. I+1 loro parossismo, la collera, folgora, tuona e colpisce, come il fulmine. Quando essa è stata a lungo concentrata, cioè a lungo contenuta, la sua violenza prende di sorpresa, disorganizza e uccide.

  Nessuno può vantarsi d'immunità contro l'immanente ripercussione delle rivalità e degli antagonismi. Per difendersene, non bisogna né ignorarli né sfidarli, ma intensificare le proprie resistenze. Non abbiamo forse detto che chiunque si lusinghi della propria felicità non vede alla sua porta la disgrazia imminente. In effetti, l'ottimismo può proteggere soltanto se è sempre in guardia contro l'avversità e pronto a reagire. Se a volte questo tipo di ottimismo presenta l'aspetto di un'indolente sufficienza, è perché non si vede quanto si accompagni a una prudente combattività. Nessuna esistenza umana è esente da rischi e una saggia previdenza è la condizione essenziale per meglio evitarli, far fronte ad essi, combatterli: la vigilanza rimane quindi un'espressione di intelligenza anche al di fuori di ogni considerazione telepsichica. Ma per l'adepto delle nostre dottrine, essa riveste il significato di un palladio di per se stesso efficace, perché considerare e temere suscitano e stimolano i pensieri difensivi, la volontà di respingere il pericolo.

  Se quindi è negativo credersi votato all'insuccesso o a qualche disgrazia, è bene aver sempre presente la nozione della loro possibilità e scongiurarla continuamente con una interdizione formale. Temere qualcosa con la convinzione di non poter sottrarvisi equivale ad accettarla e spesso a richiamarla, ma l'apprensione che determina la volontà imperiosa di sfuggirne l'oggetto, diventa al contrario una seria difesa. La paura, che paralizza alcuni, dà ad altri le ali.

  Sappiamo che le persone volitive, il cui pensiero solitamente dispotico genera di per sé la sottomissione, riescono a impressionare fin dall'inizio la maggior parte di quelli che avvicinano. Si può anche osservare però che tali nature di satrapi sono circondati dai caratteri più servili. Una mentalità da signore feudale improvvisa sempre dei servi. Una mentalità servile calamita sempre la propria cavezza. Così vediamo devozioni ammirevoli sprecate in favore di individui veramente implacabili.

  Ciò che caratterizza le persone dotate di un forte psichismo - non gli individui sottili né giusti - è il fatto di essere pieni di sé e soprattutto del loro punto di vista. Vi scoraggiano a controbattere con il vostro, perché avvertite chiaramente l'imparità della lotta. Si dice: "Ecco un uomo o lini donna di carattere" e ci annulliamo, sebbene si abbia ragione. Chiamo tale fenomeno una forte ascendenza telepsichica e osservo pure che si verifica anche se le relazioni non sono strette e se i due interessati non si sono mai visti. Queste personalità così fortemente egotiste si perdono spesso proprio per la loro facilità volitiva che li spinge più a pretendere che a riflettere. Il vigore propulsivo dei loro pensieri è ammirevole, ma le loro immagini mentali sono insufficientemente preordinate, quindi imprecise. Ottengono molto, ma mai esattamente ciò che sarebbe convenuto.

  Per altro, un portamento esterno che colpisce, una parola chiara, un seguito imponente perdono presto il loro prestigio se, dietro la facciata, si nasconde una morale bonaria, apatica o timorosa.

   Secondo i precetti religiosi, operare significa, a quanto pare, pregare, quando il bisogno si soddisfa conformemente a un ideale spirituale. Dal nostro punto di vista, se il lavoro dà luógo a un'emissione psichica concentrata, questa contribuisce notevolmente ad assicurare al lavoratore ciò che spera dalla sua operosità. Accade di valutare, di un'iniziativa, un beneficio che non darà, ma il cui equivalente tocca in sorte per una via imprevista e all'apparenza fortuita.

  Intimamente partecipe di tutti i rapporti umani, l'influenza telepsichica si manifesta potentemente nell'amore. Gli individui molto passionali, fossero anche molto diversi da Antinoo, da Apollo e da Ercole, trionfano facilmente sui cascamorti, anche belli di quella bellezza che secondo un poeta eclissa i suoi rivali come il sole disperde le nubi. Sotto l'anestetizzante effluvio del desiderio maschile, la resistenza femminile si piega e vien meno, spesso senza una grande predilezione, perfino a dispetto di una precisa ripugnanza. Il grado di attrazione di ogni donna dipende, del resto, chiaramente da fattori imponderabili tanto meglio identificabili in quanto escludono spesso la bellezza, la grazia 'e la distinzione.

  Le affinità sentimentali sfuggono per lo più all'analisi puramente psicologica perché la loro spiegazione risiede tutta nell'esatta complementarità di due emissioni e di due percezioni psichiche, allo stesso modo in cui la loro tiepidezza o la loro fine deriva da una reciproca e fatale saturazione. Finché dura l'idillio, i trasporti telepatici spontanei, le chiare intuizioni, le premonizioni chiaroveggenti sono spesso testimoni del rapporto dei due interessati. E quando da parte dell'uno sopraggiungono le deviazioni, immaginate o vissute, questo tirarsi indietro provoca im-percettibilmente nelle fibre dell'altro una dolorosa dissonanza che annuncia prossime rotture.

  Se da passione si dissocia da se stessa sotto l'azione corrosiva del tempo, i sentimenti invece guadagnano in influenza con la durata. Dal punto di vista teratologico è eccezionale che l'indifferenza resista a lungo all'affetto e che l'antipatia non ceda un giorno alla bontà. In ogni caso, la benevolenza indulgente e l'inoffensività, armonizzando do psichismo individuale alle vibrazioni della stessa natura, costituiscono stati preziosamente adduttori. Ma dobbiamo tener conto del fatto che desidero, bramosia o passione si soddisfano dei loro complementari, sempre caratterizzati da una passività morale qualsiasi. Così, la debolezza invita a ogni sorta di abuso mentre la fermezza li inibisce. Per questo l'ingratitudine è assicurata agli animi troppo esclusivamente benevoli.

  Da quanto detto fin qui, possiamo trarre qualche orientamento pratico il cui rispetto equivale a utilizzare costantemente e senza emissioni speciali la proprietà teleinfluente del pensiero.

  Se tutte le nostre attività psichiche hanno una risonanza esterna, è evidente che per ricavarne gli effetti desiderati, bisogna imparare a controllare le proprie impressioni, emozioni, sentimenti e immaginazione. Controllare è considerato qui nella sua doppia accezione quantitativa e qualitativa, nel senso di esaltare come in quello di moderare. Si arriva a rendersi padroni del proprio psichismo con uno sforzo sostenuto e diretto su una serie di precetti che ho definito in un precedente volume (Le leggi del successo), e su cui non mi soffermerò. Di tali precetti, che numerosi specialisti hanno volgarizzato prima di me, non si comprende in genere tutta l'importante finalità. Guidare il proprio pensiero implica tuttavia la possibilità di un massimo di azione su tutto ciò che ci riguarda. Senza parlare poi della serenità interiore, che sola garantisce la padro nanza di sé, l'individuo più ordinario, non appena abbia acquisito l'abitudine a orientare i propri pensieri e a mantenerne la convergenza, manifesta una somma considerevole di vibrazioni ausiliarie della sua volontà, che influenzano utilmente tutti quelli legati con un qualsiasi rapporto a ciò che vuole. Diventa capace di precisare in immagini accuratamente elaborate l'insieme e il particolare dei suoi progetti. La sua energia psichica, concentrata per l'effetto delle regole in questione, si trasmette da sola potentemente attraverso le immagini che crea. Il soggetto opera così un'azione telepsichica generalizzata da cui deriva quell'animazione conosciuta sotto il nome di `magnetismo personale'. Alcuni - a cui riesce tutto - ne sono dotati inconsapevolmente grazie a felici disposizioni naturali, ma i meno favoriti in proposito possono conquistarlo, instaurarlo in se stessi, con metodo e studio.

 

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