NEGATORI E DETRATTORI
Possiamo dire che in materia filosofica,
metafisica e religiosa, l'ultima ratio di ogni opinione non è altro
che il temperamento. I voltafaccia più integrali si
spiegano con la sua evoluzione. Il soggettivismo che non ha niente
di normale in un dominio ideologico diventa difficilmente
ammissibile quando si estende alla scienza sperimentale.
Tuttavia, gli scienziati
hanno di volta in volta rifiutato, ammesso e rifiutato di nuovo la
realtà di fenomeni del 'magnetismo animale per conferirgli
finalmente, dopo i lavori di Braid nel 1742, un'impronta di
ufficialità che dovrebbe essere soltanto provvisdriamente definitiva.
L'ipnotismo ebbe allora nel mondo scientifico e medico una
diffusione considerevole: era alla moda. Gli veniva attribuita
un'importanza che supera notevolmente i suoi limiti:
"La scoperta di Braid -
scriveva in sostanza il Dott. J-P. Philips - ha tutt'altra
importanza da quelle che gli hanno appena attribuito alcuni
chirurghi francesi. A meno di essere semplici empirici senza cultura
intellettuale, dovrebbero riconoscere che essa costituisce la
conquista più vasta che abbiano mai realizzato o soltanto intravisto
la medicina, la storia naturale e la filosofia".
La ruota ha girato. 1i stato
sufficiente che un neurologo di fama abbia" voluto primeggiare e
oscurare i suoi predecessori con nuove teorie; Magister dixit. La
purezza ortodossa della facoltà ingiunge per il momento ai suoi
devoti adepti di mostrarsi almeno dubbiosi nei riguardi dei fenomeni
ipnotici. Così, possiamo leggere, con la firma di
F.A. Delmas, già capo della clinica di malattie
nervose mentali alla Facoltà di Medicina di
Parigi, e di Marcel
Boll, le seguenti dichiarazioni:
"Noi non accettiamo niente
dell'ipnosi, quale si è creduto di capirla,
perché essa si fonda su interpretazioni
erronee... L'ipnosi è la simulazione del sonno sonnambolico da parte
di `soggetti' perfettamente svegli: per l'ipnotizzatore non resta
che un'alternativa, essere o il complice oppure la vittima del suo
soggetto". Un tono piuttosto perentorio, ma gli autori dovrebbero
farci sapere da quali ricerche sperimentali hanno tratto le loro
affermazioni. Soprattutto, hanno cercato di verificare personalmente,
applicando i procedimenti ipnotici su un centinaio di individui
presi a caso, la realtà o l'inesistenza dell'ipnosi? Ne dubito.
L'ipnosi è, dicono,
simulazione. Addirittura. I loro confratelli di ottant'anni fa erano
quindi degli allucinati. Scrive Cullerre: "Il 12 aprile 1829, il
Dott. Cloquet eseguì un'operazione di cancro alla mammella su una
signora di sessantaquattro anni, mentre era immersa in uno stato
sonnambolico. -La signora non avverti alcun dolore e non conservò
nessun ricordo dell'operazione. Nel 1846, il Dott. Loysel, di
Cherbourg, estirpava un tumore dalla regione mastoidea in una
ragazza di •trent'anni addormentata. Al suo risveglio, dichiarò di
non soffrire, di non aver provato nessun dolore e di non avere
conservato alcun ricordo di ciò che era accaduto. Lo stesso
chirurgo, in alcuni mesi, era arrivato al suo dodicesimo intervento
praticato durante il sonno ipnotico. Alla stessa
epoca, Fanton, Toswel e Joly, di Londra, eseguirono in condizioni
analoghe l'amputazione di due cosce e di un braccio. Nel 1847, due
medici di Poitiers, Ribaud e Kiaro, operando una ragazza affetta da
un tumore al mascellare fecero l'incisione del tumore in una prima
seduta, in una seconda l'estrazione di un dente, nella terza l'asportazione
del neoplasma; il tutto senza dolore grazie all'ipnosi. Questo lungo
e ingrato lavoro, si legge nel rendiconto della Gazette des Hopitaux,
era stato piuttosto simile a una lezione di dissezione fatta per
allievi che ad un'operazione praticata, su un corpo vivente.
Il 4 dicembre 1859, Broca e Follin hanno praticato a
Parigi l'incisione di un ascesso all'ano su una donna di 40 anni,
ipnotizzata. L'operazione è stata portata a termine senza dolore.
Alcuni giorni dopo, il Dott. Guerineau, di Poitiers amputò la coscia
di un uomo durante l'anestesia ipnotica. Il paziente non avvertì
alcun dolore, ma ebbe coscienza dell'operazione. Ho sentito, disse,
ciò che mi avete fatto e la prova è che la coscia e stata tagliata
nel momento in cui mi domandavate se sentissi dolore. Il Dott.
Esdaille, chirurgo degli Ospedali di Calcutta, eseguì in dieci anni,
alla stessa epoca, seicento operazioni senza dolore con l'ipnosi,
sotto il controllo di una commissione di medici, di chirurghi e di
scienziati nominata sotto sua richiesta dal governo".
Achille Delmas e Marcel Boll
ci diranno che tutti i soggetti di cui abbiamo parlato, hanno spinto
la simulazione fino al punto di fingere insensibilità quando lo
scalpello, le seghe e i cucchiai taglienti sezionavano la loro
carne? Si capirebbe in quel caso che i medici che li operarono
trovassero qualche vantaggio ad essere complici o vittime. Quanti
complici e vittime, allora, nel corpo medico.
Certamente, le teorie
sostenute da tutti questi esperti sono state a poco a poco
riesaminate, nel senso che ho indicato nel capitolo v, e tra i fatti
che essi osservarono la mitomania e la simulazione ebbero senza
dubbio un ruolo considerevole; ma non è meno vero per questo che l'ipnosi
esiste e che le vere vittime non sono quelle che alcuni pensano.
Basta del resto fare esperienze per constatare che, a dispetto di
ogni negazione, l'ipnotismo sussiste in virtù di fatti che non si
potrebbero cancellare con un colpo di penna.
***
Si può dire altrettanto
dell'azione telepsichica, qualunque sia l'aria di sufficienza
sprezzante di. coloro che credono di detenere la scienza, e che
parlano di "interpretazioni tendenziose di coincidenze che sono
state decorate col nome di telepatia". Chi potrà sostenere, però,
che tra le migliaia di osservazioni e esperienze non vi sia almeno
un fatto probante? E in tal caso anche un solo fatto rigorosamente
isolato basterebbe a impegnare ogni uomo, più preoccupato della
verità che dei capricci della scienza ufficiale, a tentare di
riprodurlo per sua convinzione personale. È ciò che ho fatto,
e da lungo tempo, attraverso i miei insegnamenti orali e oggi con
questo testo, ho messo in grado coloro che io desiderano di
ripeterlo. Forse, contribuendo alla formazione di nuovi e numerosi
sperimentatori, riuscirò a gettare nuova luce sull'affascinante
problema dell'influenza reciproca che tutti noi esercitiamo,
consapevolmente o inconsapevolmente, gli uni sugli altri. |