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LA TERAPIA MEDICA DELL'AZIONE TELEPSICHICA

 

Il grado di possibilità. - Considerazioni istruttive. - L'elemento oggettivo. - Principi a cui attenersi nel corso di ogni seduta. - Le disposizioni morali. - Conoscenze necessarie.

II grado di possibilità.

Nel capitolo vili del Libro i, il lettore ha appreso l'essenziale di ciò che bisogna sapere per influire vantaggiosamente sullo stato di un malato; Argomento del presente capitolo saranno alcune precisazioni dirette sia al medico ,specialista nel trattamento mentale, sia a ogni persona animata da un desiderio assai vivo per intraprendere, in vista di risultati ottimali, un lavoro che comporta l'acquisizione di conoscenze fisiologiche e patologiche dettagliate e uno sforzo insieme intenso e assiduo.

  La vastità delle possibilità terapeutiche dell'influenza radiopsichica non potrebbe, allo stato attuale delle nostre conoscenze, essere esattamente definita. Ho però acquisito la certezza sperimentale di un fatto: a distanza, come da vicino, l'azione mentale ha, in qualsiasi caso, una certa efficacia. Nelle malattie gravi, l'agente telepsichíco può. contribuire in misura apprezzabile a sostenere le reazioni di autodifesa, facendo così cooperare la natura agli effetti della medicina classica. Per quanto riguarda le malattie croniche, sono stati trattati troppi pochi cari per permettere un'affermazione generalizzata, ma ci sono state incredibili guarigioni.

   Risultati sorprendenti si verificano quando si tratta di turbe funzionali senza un sostrato eziologico tossi-infettivo. Il fatto è che l'influenza irradiante dello psichismo umano esercita un'azione essenzialmente regolatrice, ;riorganizzatrice e stimolante. Si sa che certe lesioni possono essere compensate da un processo spontaneo: questo si trova attivato se il paziente riceve un trattamento mentale. Infine, nella maggior parte delle nevrosi e psicosi senza lesioni organiche, l'influenza telepsíchica può da sola realizzare terapie radicali e definitive, mentre numerosi trattamenti, anche la psicoterapia e la suggestione ipnotica, restano poco efficaci.*

   Per concludere, non siamo in presenza di una panacea, ma di un mezzo di azione eccezionale. Considerazioni istruttive.

   Come è già stato messo in evidenza nel corso del Libro i, l'azione telepsichica penetra l'inconscio e progressivamente predomina. La suggestione si insinua tra le molteplici e oscure componenti determinanti del pensiero spontaneo del soggetto e tende a modificare le loro risultante. Ne deriva conseguentemente che un individuo suggestionato per telepsichia non ha mai coscienza del fatto che un'influenza esterna si eserciti su di lui. Le nuove disposizioni del suo spirito sembrano procedere direttamente da lui; la loro origine si identifica con la fonte delle proprie aspirazioni e impulsi. Ora, l'inconscio tiene sotto il suo controllo l'integrità del sistema organico-vegetativo; la sua attività si ripercuote su tutte le funzioni: da ciò l'efficacia terapeutica della suggestione mentale. Nessuno dubita che il complesso neuro-cerebrale giochi rispetto ai meccanismi fisiologici il ruolo di direttore d'orchestra, ciò basterebbe a spiegare in che modo la medicina psichica possa guarire là dove ogni altro tentativo era fallito. Ma la sostanza stessa del cervello e del sistema nervoso, le sue ramificazioni non sono che il sostrato di un elemento più sottilo..Scrive in proposito il Dott. Carton:

   "Se si studia il corpo umano, considerato del resto come la prima e più sicura realtà, ci accorgiamo di un fatto sconcertante: è composto da elementi tessutali e chimici in continua instabilità... A ogni istante vengono assorbite delle sostanze, poi elaborate, fissate negli organi e infine usate, eliminate e sostituite, cosicché dopo un certo numero di mesi niente di ciò che componeva il nostro corpo esiste più, nonostante che l'aspetto fisico, le tendenze, il piano mentale, fisiologico e fisico, insomma tutto ciò che costituisce l'identità personale, rimanga identico".

   "Esiste quindi, nell'uomo, qualche cosa che raccoglie in un potenziale non visibile un elemento costruttore e conservatore della forma e una presenza direttrice che è immateiale".

   A sua volta il Dott. Geley, nel suo testo L'Etre subconscient, richiama l'attezione sulla "permanenza della personalità malgrado le continue variazioni molecolari dell'organismo",.

   Le conclusioni di questo eminente specialista della metapsichica sono formali: "C'è nell'essere vivente un dinamo-psichismo che costituisce l'essenza dell'io e non può assolutamente essere ricondotto al funzionamento dei centri nervosi. Il dinamopsichismo non è condizionato dall'organismo; anzi al contrario, tutto avviene come se l'organismo e A funzionamento cerebrale fossero condizionati da lui".

   Il dinamo psichismo in questione è il 'doppio' di cui abbiamo parlato nel capitolo in, il doppione che la sapienza antica considerava come l'entità rivelatrice della vita frammentaria delle cellule costitutive l'organismo..

 L'azione tele psichica proviene dal doppio e agisce sul doppio. Essa trasfonde la vita, alimenta l'attività energetica, comunica l'equilibrio e regolarizza le funzioni. Tali risultati sono inscindibili ma distinti dal forte- benessere morale che essa genera e dalle modificazioni che determina nello stato mentale del soggetto.

L'elemento oggettivo.

  Per praticare l'azione terapeutica della telepsichia, non basta essere animati da buone intenzioni, entusiasti, e neppure aver acquisito l'intensità di concentrazione necessaria per la sperimentazione della suggestione mentale. Bisogna, d'altronde, possedere nozioni abbastanze vaste di fisiologia e di patologia per poter rappresentarci con precisione ciò che avviene nell'organismo del paziente, cioè le caratteristiche interne del suo stato. Per darne un'idea, ecco un esempio. Il mio rimpianto maestro Hector Durville, al fine di modificare certe manifestazioni di uremia, si rappresentava così, seguendo esattamente il funzionamento dell'apparato renale, l'azione mentale che tentava di esercitare:

   "Dall'ilo, penetro attraverso l'arteria seguendo le sue ramificazioni fino alle arteriole e ritorno indietro attraverso le venule, le ramificazioni della vena renale. Compiuto questo percorso, entro nel nervo che segue l'arteria fino alle arteriole dicendo a me stesso: Penetro per la parte sensitiva del nervo e seguo le sue ramificazioni fino alla estremità e ritorno attraverso la parte motrice del nervo. Dall'ilo, penetro nel bacinetto che riempio. Mi concentro in alto per andare in basso e così parecchie volte dal basso in alto e dall'alto in basso come per frizionare i calici renali. Di là, attraverso i canali uraniferi, penetro in una piramide di Malpighi immaginando bene l'azione che vi eserciterò e che si comunicherà a tutte le altre. Percorro i canali diritti e contorti fino ai glomeruli di Malpighi e agisco per pressione su questi ultimi come per allargare le maglie dei filtri al fine di permettere alle tossine di passare invece di restare nel sangue. Eseguo dei va-e-vieni dai glomeruli al calice e dal calice ai glomeruli per aprire bene tutti i canali uriniferi e favorire la circolazione".

  Sebbene eccezionalmente dotato ed esercitato dal punto di vista delle emissioni, quello che fu il più illustre esperto del secolo, dedicava la più minuziosa attenzione alla precisa rappresentazione mentale di ogni stato patologico di cui intraprendeva la terapia. Ottenne così numerose guarigioni insperate.

   Ai nostri giorni, un medico molto esperto in psicoterapia, il Dott. Oudinot, ispirandosi ai lavori di Hector Durville e insieme alle più -recenti acquisizioni della psicofisiologia tiene conto non soltanto di ciò che l'eziologia e l'anatomia patologica permettono di pronosticare, ma anche del tipo umorale di ogni malato e i suoi precedenti. Egli si sforza di afferrare l'origine lontana, predisponente del male, le sue diverse manifestazioni o almeno i prodromi nel corso del passato, di valutare il grado di vigore delle reazioni di autodifesa del paziente, tutto per potere immaginare con coordinazione l'organismo, il concatenamento strutturale particolare dei suoi ingranaggi, le tendenze patologiche innate e il loro attuale andamento.

  In mancanza di conoscenze mediche vaste lo sperimentatore desideroso di servirsi della sua influenza telepsichica per trattare un malato (nel suo ambiente ristretto per esempio), avrà interesse ad acquistare nozioni almeno sommarie di anatomia e fisiologia in modo da potere consultare con profitto un minuzioso trattato di patologia dove attingerà una concezione il più possibile precisa del caso del suo malato.

L'elemento soggettivo.

La chiara visione dei meccanismi interni aiuta l'operatore a mettersi in sintonia con il soggetto, cioè a rendersi conto di ciò che prova, a immaginare il suo stato cenestesico, in una parola, a commuoversi utilmente in un senso analogo a quello della `ardente bramosia' di cui si è parecchie volte parlato nel corso del Libro i.

Il sintonismo, l'emozione concorrono infatti a creare * 'ardente desiderio dei risultati ottimali, cioè, in tal caso, sollievo, calma, regolarizzazione, miglioramento, guarigione. L'attività psichica raggiunge la massima efficacia non appena si manifesta contemporaneamente in modo volitivo (determinazione di ricondurre alla normalità lo stato del paziente), in modo intellettivo (rappresentazione oggettiva dei meccanismi viscerali in causa) e in modo sensitivo (compassione suscitata dall'evocazione del tipo e del grado di malessere, di tormento o di sofferenza di cui conosciamo la presenza e che si tratta di attenuare poi di far cessare).

Principi a cui attenersi nel corso di ogni seduta.

   Se ci si attiene alle indicazioni precedenti, l'operatore arriva a creare in se stesso lo stato psichico ottimo descritto al paragrafo precedente. Al momento fissato per la seduta, quotidiana, si isolerà nel silenzio di una stanza unicamente illuminata da una debole luce blu posta preferibilmente dietro di lui. Immaginerà allora di vedere il malato, come se fosse al -suo capezzale.* Dopo aver considerato per dieci, quindici minuti il suo aspetto esterno, bisogna sforzarsi di `vedere dentro', cioè di evocare ciò che avviene nell'organismo del paziente, con la più grande precisione possibile, poi immaginare ciò che normalmente dovrebbe avvenire: in altri termini, lo stato patologico attuale e il gioco normale delle funzioni momentaneamente turbate.

  L'influenza modificatrice del pensiero dell'operatore si eserciterà con piena efficacia se si rappresenta i diversi .miglioramenti più immediatamente desiderabili, la regressione delle manifestazioni dolorose, la distensione, la calma e il sonno. In seguito vedere il malato dormire profondamente, tranquillamente, con i lineamenti distesi, il respiro normale, regolare, suggerirgli una lunga notte di riposo ristoratore e regolarizzatore. L'importanza del sonno, qualunque sia il caso clinico, è considerevole. Per questo la seduta quotidiana dovrebbe avvenire preferibilmente la sera quando si sa che il malato cerca di dormire. Il giorno dopo poi si deve assistere al suo risveglio: risveglio accompagnato da una sensazione di sentirsi meglio, da un'attenuazione dei disturbi, dal ritorno delle forze, da pensieri ottimisti, incoraggianti, in particolare da quello della guarigione. Immaginate le fasi successive della giornata del malato e desiderate che di ora in ora abbia l'impressione di `risalire la china'. Infine, ritornate poi alla rappresentazione oggettiva del suo stato, in modo da agire sugli organi interessati e sulle loro -funzioni, di stimolarle e di attivare i loro meccanismi.

  Sarebbe poco saggio suggerire modificazioni o miglioramenti con una rapidità incompatibile con la condizione del paziente, con la gravità del caso, o l'origine profonda e lontana dei suoi disturbi. La telepsichia non opera -miracoli: accelera, intensifica il processo, il cammino delle modificazioni tessutali, funzionali e organiche, il cui fine ultimo è il ritorno alla normalità.

  Come per ogni altro intervento telepsichico, è necessario stabilire un piano minuzioso per guidare, coordinare l'azione dell'operatore nel corso delle sedute il cui insieme costituirà il trattamento. Naturalmente il piano teorico concepito fin dall'inizio del trattamento resterà oggetto di una elastica e continua revisione man mano che i risultati si manifesteranno.

 Le disposizioni morali del malato.

 Si possono presentare tre casi:

  a) il malato sa che si esercita su di lui un'influenza telepsichica e la considera con fiducia;

   b) il malato è al corrente dell'influenza telepsichica esercitata su di lui ma la considera con scetticismo;

  c) il malato ignora il tentativo dell'operatore telepsichico.

  Nel primo caso, per aiutare d'interessato a mettersi in stato di ricettività, verrà posto davanti a lui, in modo che egli possa guardarlo senza sforzo, un ingrandimento fotografico dell'operatore e gli verrà consigliato di dirigere lo sguardo su quell'immagine per la durata di ogni emissione. Se il paziente si addormenta nel corso della seduta, tanto meglio, perché il sonno è essenzialmente riparatore e le ultime immagini che lo precedono agiscono potentemente sull'inconscio.

  Nel secondo caso sarebbe inutile tentare di ottenere la fiducia del paziente. Prima di tutto questa fiducia non ha un'importanza considerevole; poi ogni tentativo per ispirarla non avrebbe altro risultato, nel 95% dei casi, che quello di suscitare disposizioni opposte.

  Infine, se il paziente ignora il tentativo di influenza telepsichica, l'esperienza ne risulterà più interessante, perché allora i risultati non potranno essere imputati all'autosuggestione. Ho creduto per lungo tempo che la preparazione ricettiva del soggetto costituisse una condizione essenziale dell'efficacia del trattamento telepsichico. Una prova effettuata venticinque anni fa, -su un diabetico sessantenne, che ignorava perfino la mia esistenza intaccò questa convinzione, infatti fin dalle prime sedute il tasso della glicosuria e dell'acetonuria crollò letteralmente, poi in qualche settimana scomparve. Non vi furono ricadute. Incoraggiato da questo tentativo, negli anni successivi, ho verificato con una ventina di interventi su casi molto diversi che si può influire utilmente su un malato a sua completa insaputa. Quello che sembra ancora più incredibile è il fatto che perfino deficienze mentali, quali la mitomania, paranoia, delirio, possano risentire dell'effetto terapeutico dell'influenza telepsichica, eppure è così.

Conoscenze necessarie. 

  Ho insistito nel terzo paragrafo sull'importanza di una esatta rappresentazione delle caratteristiche di ogni caso di cui si vuol tentare la cura.

  La buona volontà, o la volontà semplicemente, deve essere considerata come un orientamento e un certo grado di tensione del pensiero, l'agente il cui potere esterno è immenso; ma il potere del pensiero si esercita tanto più conformemente alle intenzioni dell'emittente quanto più viene diretto con precisione. La precisione, per ciò che riguarda l'azione terapeutica, esige chiare concezioni sulla struttura, il funzionamento, le disfunzioni e le lesioni dell'organismo umano. Certo, la sola intenzione, quando sia irradiata con intensità, a lungo, con ostinazione, può determinare risultati considerevoli: ci si spiegano in tal senso alcuni risultati straordinari ottenuti da `guaritori' animati soltanto da una fede ardente e da un dinamismo intenso. Nella maggioranza dei casi e soprattutto nei casi ostinati, la fede e il dinamismo trionfano più presto e più sicuramente con l'aiuto del sapere.

  Un'ultima precisazione. Abbiamo trattato nel capitolo ii il problema del `magnetismo personale'. A parità di conoscenze, quello che ne è dotato impressionerà sempre infinitamente meglio un malato di quanto possa fare quello a cui fanno difetto tali predisposizioni. Sia che si tratti di una persona vicina al malato, di un infermiere o del medico, una presenza magnetica contribuisce in misura considerevole all'effetto delle cure e delle medicine, perché essa svolge un'azione calmante, rassicurante, incoraggiante non solo sul morale ma su tutto l'essere, fino alle origini più profonde della sua vitalità.

  La `legge dell'intensità' di cui abbiamo trattato nel ii capitolo assume un'importanza particolare nell'azione terapeutica della telepsichia. In generale, si può dire che l'uomo senza passione è paragonabile a un motore senza carburante. L'intensità psichica deriva direttamente dalla passione. Si può immaginare un virtuoso della metafisica che non sia animato da una passione per le scienze astratte? È concepibile un uomo di Stato senza la passione per il potere? Un artista senza la passione della bellezza e dell'armonia? Un 'money-maker' senza la passione per i soldi?

  Il termine passione viene in genere interpretato nelle sue accezioni peggiorative. Nel nostro caso teniamo presente il significato centrale: intenso desiderio, spirituale o materiale, affettivo o intellettuale.

  La passione del potere telepsichico costituisce la qualificazione principale dello sperimentatore. È il desiderio di guarire, di sopprimere il dolore, di regolarizzare i disturbi dell'equilibrio organico che crea l'intensa concentrazione e l'accanimento indispensabili per portare a termine con successo una terapia, soprattutto se difficile.

  Sarà ancora la passione a dare a ciascuna ila determinazione necessaria per dedicarsi agli studi di cui abbiamo parlato; farà nascere in lui il desiderio di una vasta conoscenza dell'organismo umano, soprattutto se capisce chiaramente che al vecchio detto `Valere è potere' è bene aggiungere `a condizione di conoscere'.

 

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