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LE COMUNICAZIONI PREORDINATE

 

Condizioni di sperimentazione: A. L'emittente. - B. Il percipiente. - Il rapporto. - Le immagini. - Gli impulsi muscolari. - Le comunicazioni emotive. - Le trasmissioni letterali.

Condizioni di sperimentazione. A. L'emittente.

I fenomeni psichici a lento processo, quali l'imposizione del pensiero di cui abbiamo esposto la tecnica nel capitolo III, dipendono soprattutto dalle qualità dell'emissione. Se il soggetto è facilmente influenzabile, l'operatore arriva al suo scopo in poche sedute; in caso contrario, queste devono essere ripetute più a lungo, ma, col tempo, un individuo abile, energico e sottile riuscirebbe inevitabilmente ad influenzare chiunque.

   Nella ricerca dei fenomeni istantanei, il successo delle esperienze dipende principalmente dalla sensibilità del percipiente.* All'emittente o agente, ,è sufficiente uno sforzo di attenzione - press'a poco analogo a quello compiuto ogni volta che si cerca di capire qualche cosa di imbarazzante - e di un po' di metodo. L'abitudine a fissare il pensiero in immagini precise e costanti, il • desiderio di comunicarlo facilitano sempre -il compito dell'agente, ma tutto il virtuosismo e il suo ardore non potrebbero supplire all'insufficienza di disposizioni ricettive del soggetto. Un percipiente sensibile e esercitato capta e individua, invece, debolissime emissioni.

B. Il percipiente.

  Le persone attive, volitive, portate alla realizzazione, sono meglio qualificate per emettere che per ricevere. Tra due individui desiderosi di sperimentazione, il ruolo di percipiente dovrebbe spettare al più contemplativo. Si terrà anche conto del fatto che la simpatia, l'affinità culturale e l'equivalenza di perspicacia intellettiva favoriscono le comunicazioni del pensiero.

  Ciò che meglio prepara alla percezione delle onde telepsichiche, è la pratica dell'esercizio chiamato `stato di isolamento', citato nella maggior parte dei manuali di educazione della volontà - perché è considerato essenziale per instaurare l'abitudine a dirigere il pensiero. Tale esercizio consiste nel rendere meno frequente, -poi nel sospendere (l'attività intellettiva. Ora, la percezione richiede la disposizione a un profondo raccoglimento di aspettativa, disposizione che l'esercizio in questione sviluppa rapidamente.

Il rapporto.

  I due interessati * si metteranno d'accordo sui giorni e le ore in cui dovranno aver luogo le prove, scegliendo per queste i momenti in cui l'uno e l'altro abbiano tutto il tempo di isolarsi nel silenzio, senza rischio di interruzione.

     L'oggetto di ogni esperienza sarà lasciato all'iniziativa dell'emittente che specificherà tuttavia la natura delle immagini da trasmettere: visive, auditive, ecc... All'inizio di ogni seduta, un quarto d'ora deve essere riservato per stabilire il rapporto telepsichico. Secondo la durata della seduta, si tenteranno una, due, tre trasmissioni in ragione di un quarto d'ara ciascuna.

  Nel momento di mettersi in telecontatto, i due sperimentatori avranno tutto l'interesse a trovare una posizione confortevole nella quale il benessere organico rasenti l'incorporeità. Ognuno dei due lascerà accesa dietro di sé soltanto una luce bassa.

  Per cinque minuti circa, pensare unicamente a realizzare una distensione muscolare e una passività nervosa complete.

  In secondo luogo, l'emittente evocherà mentalmente l'immagine del _ percipiente. Questi, a sua volta, si metterà in raccoglimento, smetterà di pensare attivamente, sospenderà ogni divagazione fantastica al fine di rimanere nella aspettativa psichica più completa. Si è chiamato tale stato, il vuoto mentale.

  A titolo di informazione, credo di dover dire qui che alcuni sperimentatori hanno preconizzato, per stabilire il rapporto, l'impiego di una formula convenuta che i due interessati dovrebbero recitare mentalmente all'ora prevista per le prove, o di un'immagine che dovrebbero contemplare per qualche minuto. Si può tentare. Personalmente, mi attengo all'evocazione dell'immagine altrui che mi ha dato sempre eccellenti risultati. Del resto, quando d'emittente si sente molto elettrizzato intellettualmente, la sua intenzione pura e semplice basta a metterlo in contatto col soggetto.

Le immagini da trasmettere.

  I colori e le forme si comunicano abbastanza facilmente, poi vengono: i suoni,* gli odori, i sapori, le. sensazioni tattili, le impressioni muscolari, gli stati emotivi ** e le formule generali. Ecco le prescrizioni da osservare per ogni gruppo.

A. Colori e forme

  Progressione: Una macchia di colore dai contorni sfumati su fondo bianco; una figura semplice, schizzata in nero su fondo chiaro (triangolo, cerchio, esagono, cuore, lettera maiuscola, ecc. ); una figura semplice colorata (cuore rosso, triangolo verde, ecc. ); una figura complessa colorata (carta da gioco, parola scritta in grassetto colorato, un comune oggetto con i suoi toni di colore).

  Emittente: Contemplerà con profitto un modello materiale preparato in anticipo, di ciò che vuole trasmettere, poi chiudendo gli occhi, ne creerà l'immagine mentale. Immaginerà, infine, il soggetto mentre vede apparire tale immagine. Il tempo necessario per ciascuna delle tre operazioni varia da .tre a cinque minuti.

  Percipiente: Avrà davanti agli occhi uno schermo chiaro, leggermente colorato, uniformemente illuminato da una luce ridotta, e lascerà il suo sguardo errare calmo, indifferente su questo schermo. Se riceve parecchie impressioni, le registrerà passivamente tenendo conto se l'una o l'altra gli appare più intensa. Di tanto in tanto, ,chiuderà lentamente gli occhi e li riaprirà, sempre lentamente, in capo a qualche secondo.

    * Due operatori che si definiscono uditivi riusciranno facilmente nella teleaudizione; due, operatori visivi nella televisione.

    ** Intendendo con ciò gli stati emotivi improvvisati. Le emozioni reali si trasmettono più velocemente e meglio di qualunque cosa.

B. Suono

   Progressione: Un suono ritmato e continuo (esempio: la suoneria di una sveglia); una serie di rumori violenti (detonazioni, colpi di gong); un arpeggio; un sottófondo melodico breve e preciso; un irigi»nzione brusca (a'lr.1tevi! - attenzione!); una frase breve e espressiva.

   Emittente: L'ascolto reale di ciò che vuole trasmettere lo aiuterebbe notevolmente, soprattutto all'inizio. Visualizzerà il percipiente, immaginandolo presente e in ascolto. In mancanza di audizione reale, le sole risorse auto-allucinatorie possono bastare.

   Percipiente: Per la percezione dei suoni, l'oscurità opaca è preferibile. Naturalmente il silenzio è indispensabile. Il percipiente, seduto o disteso, potrà abbandonarsi ad una leggera sonnolenza.

C. Odori e sapori

  Procedere in modo analogo al caso precedente. Quanto più un odore 'o un sapore è intenso, più facilmente può essere trasmesso. L'emittente sarà sempre aiutato dalla posta in gioco reale dei suoi sensi. Come nel caso precedente, l'immagine del soggetto e il figurarsi che egli percepisce l'emissione sono -indispensabili.

D. Sensazioni tattili

  Progressione: Puntura di spillo, contatto freddo, debole corrente d'aria, applicazione delle mani, impressione di essere tirato indietro per le spalle.

  Emittente: Si servirà, a suo piacimento, di uno o l'altro dei due procedimenti qui indicati:

- Sottoporre se stesso alla causa reale della sensazione da trasmettere immaginando di vedere il soggetto, e di avvertirla contemporaneamente a lui;

  - Immaginare il soggetto presente e agire allora su questa presenza immaginaria.

  Percipiente: Sempre passivo, si preoccuperà di allontanare da sé ogni fonte di impressione reale. suscettibile di indurlo in errore.

E. Impulsi muscolari

  Progressione: (Il soggetto è sempre seduto all'inizio della seduta). Movimenti semplici: alzarsi, alzare un braccio, spostare una gamba, ecc.; ambulazione: alzarsi e avanzare, andare a destra o a sinistra, voltare, in una parola descrivere una traiettoria ben definita; semplici gesti: afferrare un oggetto, spostarlo, lasciarlo cadere; atti complbssi: fumare, scrivere, suonare uno strumento musicale, ecc...

  Emittente: Il solo ordine resterebbe senza effetto nel 90% dei casi. Le suggestioni devono essere tradotte in immagine. Dovete vedere (nella vostra immaginazione) il soggetto alzarsi e seguite la scomposizione dei movimenti suggeriti. Così, per comunicare l'impulso a camminare, bisogna, col pensiero, animare alternativamente le gambe del percipiente. Ogni gesto deve essere visualizzato lentamente, in tutta la sua durata, da quattro a venti volte di seguito.

  Percipiente: Dovrà sedersi all'inizio della seduta. Illuminazione sufficiente, al fine di evitare gli urti.

F. Stati emotivi

  Credo di aver ampiamente fatto capire che- l'emozione costituisce la chiave delle azioni a distanza. Se spontanea, si comunica per se stessa e determina a volte, all'improv

 viso, un fenomeno di percezione integrale. Abbiamo visto, nel capitolo precedente, perché e in che modo sia neces-, sario liberare interiormente spinte emotive quando si vuole imporre il proprio pensiero. Qui, si tratta invece di comunicare stati emotivi che si immaginano ma che non necessariamente si provano. Gli esperti .dell'autosuggestione, che hanno imparato a far agire su se stessi la loro immaginazione, sapranno trarre profitto dalla loro abilità e porsi, attraverso la semplice evocazione, in tale o talaltro stato emotivo. Due metodi si offrono allo sperimentatore:

  - Immaginare di sentire una qualsiasi emozione e immaginare che il percipiente ne abbia coscienza;

  - Immaginare che il percipiente provi un'emozione e tentare di commuoversi a sua volta lta di tale rappresentazione.

   Non è il caso di considerare la progressione. Ogni stato affettivo, chiaramente rappresentato, può essere comunicato bene quanto un altro. L'emittente apprezzerà lui stesso, in base alla sua psicologia e a quella del percipiente, quali stati convengono meglio.

G. Trasmissioni letterali

   Trasmettere una frase o un ordine, letteralmente, senza l'aiuto di uno slancio emotivo, necessita di una concentrazione attenta e esemplare, e, dall'altra, di un'acuta perspicacia. Esistono eccezioni alla regola - almeno delle eccezioni apparenti. Ho constatato in qualche raro individuo una strana facilità di suggestione letterale anche su persone non prevenute. Così, uno dei miei allievi che, senza entusiasmo, alla vigilia di un colloquio, -aveva suggerito a un amico - e a sua insaputa (dell'amico) - di rivolgergli una proposta determinata, si vide realmente proporre ciò che desiderava e per di più negli stessi termini in cui l'aveva suggerita.

Il procedimento più razionale consiste nello scrivere la formula da comunicare, con una scrittura ferma, chiara, decisa, su un foglio bianco, nell'esporre il foglio sotto i raggi di una grossa lampada, e nel ripeterne i termini seguendoli con lo sguardo, annunciandoli mentalmente, immaginando la loro risonanza, esprimendoli in seguito sotto forma di immagine ma con l'idea fissa che il soggetto capisca e acconsenta. Dobbiamo visualizzare quest'ultimo nell'atto di dare segni di assenso, raffigurarselo presente e attento, in grado di capire immediatamente.

  Il percipiente utilizzerà uno schermo chiaro, come per la percezione delle immagini. Se il senso della frase è commovente, sarà un elemento di successo apprezzabile.

 

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