LA COMUNICAZIONE
TELEPSICHICA DEI SENTIMENTI
Considerazioni generali. - Il
dinamismo passionale. - Un freno alla
dispersione del dinamismo. - Un impiego
Qculato della carica interiore.
- Il piano di azione. - Annotazioni sulla preparazione preliminare.
- Il rapporto. - Particolari sull'emissione
giornaliera.
Considerazioni generali.
In un precedente lavoro dedicato alle dottrine
ermetiche, ho parlato dell'occulto potere di attrazione,
inseparabile da ogni impeto interiore. Voglio ora
privare questo mistero dei suoi veli ieratici, delinearne nettamente
il luminoso rilievo, affinché dispensi agli afflitti la sua
chiarezza benefica. Il mio compito del resto è già largamente
abbozzato. L'attento lettore dei primi tre capitoli ha già capito
che, dal momento in cui un animo si sente toccato intensamente
dall'amore, dall'affetto, dall'amicizia, dispone naturalmente di una
possibilità di influenza psichica proporzionale all'ardore dal
sentimento che prova.
Diciamo anche - per prevenire
un'inevitabile obiezione - che l'insufficienza di questo ardore
determinante spiega l'inefficacia di molti sentimenti sinceri e che
soltanto il suo impiego oculato assicura una risonanza efficace.
Completiamo questo principio con un corollario: Quando la vanità, l'ambizione,
la venalità suscitano il desiderio di
ispirare l'amore, di perpetuarlo o di farlo rinascere, a poco vale
ricorrere all'azione telepsichica, perché non si comunica uno stato
d'animo se non lo si prova; che lo si possa imporre è, a volte, vero,
ma la fermezza dominante, la categorica esaltazione, indispensabili
per questo presuppongono sia eccezionali predisposizioni, di cui
normali caratteri sono- privi, sia prerogative acquisite a prezzo di
un'ascesi dispensatrice di un singolare distacco.
Soltanto ai sentimenti di
autentica tenerezza, alle passioni propriamente amorose, si
riferisce ciò che seguirà. Sebbene egoiste nella misura in cui si
preoccupano di ricevere e non unicamente di dare, sono certamente
utili all'evoluzione di molti e sempre preferibili alle tiepidezze
insipide dell'inerzia.
Il dinamismo passionale.
Non appena una passione si
risveglia, tutte le risorse interiori sembrano accrescersi.
Un'impulsività insolita anima insieme d'organismo, l'immaginazione e
la volontà. Si ha l'impressione di uscire da un lungo torpore e di
cominciare' soltanto in quel momento a vivere con pienezza. In
particolare il pensiero è considerevolmente più attivo del solito,
grazie alla vitalità che si sprigiona con forza. Si capisce subito
l'importanza di un tale afflusso di vita: condizione prima di una
irradiazione potentemente influente, la ricca elaborazione delle
energie psichiche basta da sola per provocare la comunicazione delle
disposizioni che la ostacolarono, per impressionare il loro oggetto,
e per risvegliare in lui mutue corrispondenze.
Sfortunatamente, la
ricettività di quest'ultimo può essere disturbata da una o più
cause: diversità innate tra i due caratteri, predilezione per
qualcun altro, rivalità, stanchezza, preoccupazione per qualcosa.
Allora l'influenza spontanea del pensiero non basta; dobbiamo_
servirci della propria influenza concentrata e attenta, in modo da
rad
doppiare, triplicare,
decuplicare la propria forza di influenza. Abbiamo visto, nel
capitolo III, come si procede in linea generale per questo; vedremo
ora di precisare adattandolo al caso particolare di difficoltà
sentimentali, l'insegnamento del capitolo in questione. Teniamo
presente prima di tutto questo: dal momento in cui vi è passione,
sentimento, desiderio, ammesso che l'ardore sia autentico, si
dispone di una forza sufficiente per influire su chi suscitò un tale
slancio. Ma se l'elaborazione dell'energia psichica è allora
assicurata, la sua concentrazione richiede un arresto immediato
dell'emissione discontinua, a cui sono portati i cuori infelici.
Tale dispersione costituisce uno scoglio tra i più gravi. Se non si
è capaci, preliminarmente a ogni tentativo di azione a distanza, di
dominare l'agitazione che disperde inutilmente l'energia psichica,
la speranza . di riuscire si priva del suo unico appoggio.
Un freno alla dispersione del
dinamismo.
Le delusioni, gli strazi, i
dispiaceri sentimentali diventano spesso ossessivi. L'idea fissa
prende radice, agita continuamente lo spirito, trascina l'immaginazione
nei vagabondaggi più deliranti e tiene legata a sé l'attenzione in
modo così dispotico che anche il sonno diventa difficile. Per alcuni,
strapparsi un momento all'evocazione di mille fantasticherie
significative del loro stato, rinunciare a quella specie di possesso
fittizio col quale ingannano il loro dolore, sembra un vero
supplizio. Questa continua tensione - impossibile per ogni altro
oggetto - si manifesta spontaneamente nella passione contrastata
proprio in ragione dell'afflusso. energetico inseparabile da ogni
stato affettivo intenso, ardente, violento. Genera un'emissione
psichica continua e -disperde inevitabilmente in mille pensieri,
parole, impulsi, il dinamismo che suscita. Ne deriva che l'interessato
non dispone in nessun momento di un potenziale sufficientemente
concentrato per agire con forza. Sono fuori
strada coloro che presumono che " se la telepsichia esistesse,
avrebbero molta influenza, dal momento che pensano tutta la giornata
all'oggetto del loro interesse."
Supponete di voler abbattere,
da una finestra del quarto piano, un ostacolo posto nella strada e
di disporre per questo di una quantità giornaliera di 50.000 fogli
di carta. Se dall'alba al tramonto lanciaste verso l'ostacolo un
foglio al secondo, non otterreste alcun effetto. Ma se, riserbando
la quantità di carta per un tempo determinato, diciamo da cinque a
sei ore, la divideste in pacchetti da uno o due migliaia e all'ora
prevista bombardaste d'ostacolo con queste masse compatte di carta,
lo fareste vacillare a poco a poco, per vederlo ben presto crollare.
Paragone semplicista, puerile, d'accordo, .,.ma sicuramente non
inutile per far capire: l°, l'inutilità di dare per scontato un
qualsiasi effetto di un'idea fissa instancabilmente rimuginata e 2°,
la necessità di sospendere per delle ore il proprio flusso di
energia mentale quando si vuole farsene una riserva suscettibile di
essere efficacemente proiettata.
La prima regola da osservare
per tentare di comunicare un sentimento consiste nel proibirsi per
ventidue o venti tre ore su ventiquattro, di .pensarvi, almeno
costantemente. Dobbiamo, con deliberato proposito, distogliere l'attenzione
dal soggetto e da ciò che si riferisce a lui, fissare l'attenzione
su altre idee, bisogni, diversivi previsti. Quelli che non hanno una
pratica familiarità con i principi elementari dell'educazione
psichica, in particolare. con il cambiamento intenzionale di
pensiero, troveranno terribilmente difficile resistere all'impulso
passionale che tende a possedere interamente la loro mente - e
arginalo fino al momento della giornata, scelto per la proiezione
metodica del -potenziale così accumulato.
Bisogna anche imporsi lo
sforzo di contenere le parole e i diversi impulsi che sotto la
pressione del dinamismo emozionale si ha tendenza ad esteriorizzare;
non cedere alla tentazione di parlare, di confidarsi, di sfogarsi,
in una parola trattenere in sé la forza interiore ogni volta che
essa cerca di liberarsi sotto una forma. più
o meno insidiosa.
Certamente, non è piacevole,
ma non vi è una enorme compensazione nel pensare che così facendo ci
si prepara a combattere la difficoltà? a ottenere ciò a cui si tiene
sopra ogni cosa?
Un impiego oculato della carica
interiore.
L'allievo ben informato su
che cosa sia un generatore di energia - quell'energia che si tratta
di utilizzare emettendola con metodo - rispetterà, oltre le regole
precedenti, i principi più idonei alla massima elaborazione e alla
concentrazione oculata delle sue forze psichiche. Per il morale, si
osserverà un impiego preciso del tempo, -non lasciando vuoti nei
quali gli impulsi fantastici o estroversi possano riprendere il loro
corso; per il fisico, osservare un'igiene generale minuziosa.
Rileggete in proposito il capitolo III.
L'isolamento * favorisce il
raccoglimento del pensiero. $ raccomandato proprio da questo
punto di. vista. Faciliterà inoltre l'autocontrollo,
che mira a mantenere i pensieri, le parole, gli atti in una forma di
espressione continuamente equilibrata e attenta.
La concentrazione in se
stessi del dinamismo emozionale tende a determinare un'attrazione,
una specie di magnetizzazione psichica che costantemente agisce sul
soggetto. È bene, anche proibirsi ogni premura nei suoi riguardi,
non cercare né di vederlo né di evitarlo e di conservare,
eventualmente in sua presenza, l'atteggiamento della più cortese
indifferenza. Sotto l'influenza dell'attrazione che non tarderà
allora ad avvertire, il soggetto prova un desiderio sempre più
ossessivo di avvicinarsi a chi ha su di lui una tale influenza, di
cercarlo, di attirare la sua attenzione, di
restare nel suo ambiente. Non andate verso di lui: attiratelo a voi:
questa è la regola d'oro.
Il piano di azione - Annotazioni di
preparazione preliminare,
Ho già spiegato nel capitolo iii che un piano
d'insieme deve essere meditato e deciso non appena si stabilisca di
servirsi dell'azione a distanza. Si tratta di
valutare bene, in tutte le sue componenti, il processo graduale
delle modificazioni che -si vogliono apportare alle disposizioni
morali del soggetto. Considerare un cambiamento radicale, immediato,
sarebbe temerario.* Bisogna prendersi un mese, due mesi, sei mesi,
di più se necessario, per influenzare gradatamente A soggetto
comunicandogli dapprima pensieri compatibili con le sue disposizioni
attuali, poi nuove considerazioni che lo modificheranno più
apprezzabilmente, e così di seguito. Giornalmente dobbiamo
prevedere una seduta di una o due ore.
Pur sforzandosi, nel corso della giornata,
di arginare, come è stato detto, l'afflusso di pensieri relativi a
ciò che si desidera, bisogna annotare quelli che, particolarmente
suggestionanti, dovranno essere intenzionalmente evocati
immediatamente prima dell'emissione giornaliera conformemente alle
istruzioni date in precedenza.
Il rapporto.
Le indicazioni del capitolo iii, in
proposito, potranno essere utilizzate, ma in questo caso il rapporto
non richiede nessun lavoro speciale, perché esiste necessariamente.
Abbiamo detto che quando c'è passione, inclinazione, sentimento, c'è
dinamismo, allo stesso -modo esiste anche il rapporto. Ciò spiega
come uno si trovi a volte più o meno impressionato, all'istante, dai
pensieri, le emozioni o le sofferenze dell'altro.
Particolari sull'emissione giornaliera.
Sono necessarie generalmente due sedute di
tre quarti d'ora o un'ora, oppure una seduta di una o due ore.
L'isolamento, il silenzio e l'oscurità favoriscono
sempre l'emissione telepsichica. Ma tutto ciò non ha niente di
normativo. L'essenziale è raggiungere uno stato di esaltazione in
cui ciò che si vuole sia sentito intensamente e occupi interamente
il campo della coscienza. Non basta constatare, in una specie di
colloquio interiore, il proprio desiderio; tutto l'essere deve
vibrare ardentemente, sentirsi risoluto a influenzare la personalità
desiderata. Scongiurare o implorare il soggetto, in un modo
lamentoso, di simpatizzare con noi sarebbe poco efficace. Le
suggestioni positive, affermative, e l'immagine del soggetto in
grado di testimoniare che si sente attratto dalla doro influenza,
sono le sole che convengono.
Per far nascere in se stessi
lo stato di irradiazione psichica, l'uso di uno stimolante
psico-nervoso ha la sua utilità, perché, come abbiamo visto nel
capitolo iii, l'assorbimento di eccitanti trae dai plessi nervosi la
forza che vi si trova immagazzinata e la immette nel sistema
circolatorio, da cui il cervello attinge e ne trae sostentamento.
Ciò che suscita ancora più sicuramente l'impeto volitivo è la
considerazione di tutti i motivi per i quali teniamo a ciò che
vogliamo, di tutte le soddisfazioni che deriveranno dal successo,
poi la considerazione di tutte le conseguenze spiacevoli
dell'insuccesso. Rappresentarsi tutto ciò in quadri ben netti, vivi,
assistervi con il pensiero, gustare nell'immaginazione le gioie e
soffrire dei dispiaceri: questo è il segreto
dell'animazione indispensabile per una efficace telepsichia.
Non appena ci si sente
caricati, è bene cominciare l'emissione propriamente detta con d'evocazione
dell'immagine del soggetto. Ripeto qui ciò che ho già detto
precedentemente: "Qualunque sia il momento dall'istante in cui l'immagine
di qualcuno compare sullo schermo della vostra immaginazione, tutto
ciò che penserete durante la sua presenza in immagine influirà in
modo apprezzabile su di lui".
In secondo luogo,
raccomando di suggerire al soggetto l'ossessione del viso dello
sperimentatore. Per questo, basta rappresentarsi il
soggetto mentre vede apparire tale immagine, mentre pensa a chi essa
rappresenti, lasciando captare la sua attenzione da questo
personaggio. Si immaginerà che il soggetto provi di fronte a ciò un
vivo piacere e che si abbandoni al suo fascino. Da questo stadio,
con transizioni logiche, si può far evolvere la rappresentazione
mentale del soggetto in un senso conforme alle caratteristiche del
caso. Per esempio suggerirgli il bisogno di vedervi o di scrivervi.
Volere con forza che egli provi ciò e immaginare che egli ne dia un
seguito effettivo.
Se lo sperimentatore sa che
il soggetto apprezza o ha apprezzato in lui tali o talaltre
manifestazioni intellettive, sentimentali o sensoriali, ne suggerirà
un ricordo prolungato, seguito da un rimpianto poi da un desiderio
di ripetizione.
Un'altra forma di azione
mentale molto efficace, consiste nell'immaginare la presenza del
soggetto e di parlargli - a voce alta o mentalmente - vedendolo
testimoniare che capisce, che è commosso, turbato, che acconsente.
Sebbene non sia affatto
possibile dare istruzioni dettagliate per tutti i casi, le direttive
precedenti hanno tentato di racchiudere ciò che per ciascuno
costituisce l'essenziale.
Esistono raccolte di
sortilegi che lasciano sperare di ottenere immancabilmente l'amore
con l'attuazione empirica di un certo numero di pratiche bizzarre.
Vi sono contenute, in particolare, ricette di filtri, - in altre
parole, afrodisiaci - e quelle del sortilegio. Quest'ultima,
complicata, strana, impressionante, sembra fatta apposta per mettere
a dura prova, allo stesso tempo, l'immaginazione, l'iniziativa e la
volontà, al fine di provocare così l'esaltazione più frenetica, e,
di conseguenza, l'emissione telepsichica più intensa. Anche
in questo caso, è necessario un dispendio considerevole di energia.
Lo slancio emozionale dell'operatore, suscitato e
sostenuto a lungo attraverso il succedersi dei rituali, fa tutte le
spese dell'esperienza. Agenti occulti, invisibili cooperano
all'azione dello sperimentatore, lungi dal negarlo ne ho la certezza
sperimentale, aggiungendo che il metodo qui indicato li scongiura
altrettanto bene, senza formule cabalistiche. |